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Elisabetta Marino

Puoi parlarmi un po’ di te?

Sono nata, vivo e sogno a Palermo.

Alle volte desidero una vita tranquilla, mi piacciono le isole e le palme, poi dipingo e allora addio pace e tranquillità.

Come e quando ti sei avvicinato/a all’arte?

Penso di essere nata così, immersa nell’arte, col vantaggio di avere una famiglia che ha stimolato e nutrito il mio innato interesse.

Quali sono gli artisti cui guardi? E perchè?

Beato Angelico, Andy Warhol, Polke, Salvo, Matisse, Mario Schifano, ognuno di loro è un punto luminoso per la mia ricerca.

Puoi parlarmi della tua ricerca artistica?

Sintetizzo una mia idea dell’arte classica e del paesaggio archeologico decontestualizzandoli. Traghetto gli elementi in un contesto totalmente estraneo, ridisegnando le possibilità di visione dell’immagine.

La scelta del soggetto è sia culturale che puramente basata su suggestioni evocative.

Qual è il materiale preferito? E perchè?

Ad oggi, non so esprimere una preferenza, per molti anni il mio rifugio è stata la tela; col tempo ho imparato ad amare anche la seta, la carta e diversi materiali sintetici.

Quanto è importante il processo?

Senza il processo non esisterebbe l’opera.

A cosa stai lavorando adesso?

In questo periodo studio i limiti di una schiuma sintetica leggera che uso per creare alcune delle mie sculture. 

Puoi parlarmi del tuo studio?

A volte è un luogo dove regna il caos, altre volte invece è il luogo dell’idea, pieno di stimoli ed amici, quasi una piccola agorà. 

È in un secondo piano di un palazzo d’epoca, ma mi impressiona quell’ascensore a scatoletta, quindi si va a piedi, con coraggio.

Cosa ti eccita di più del tuo fare arte?

Amo l’energia di ogni nuova intuizione come scarica elettrica che illumina la mente. 

Come trascorri il tuo tempo quando non lavori?

Il mio pensiero è sempre immerso nella pratica artistica. 

Cosa ti appassiona?

Principalmente amo il mio lavoro, mi appassiona tutto quello che gli gravita intorno. 

Qual’è il più grande desiderio?

Non ho un desiderio unico, ma tanti obiettivi, alcuni di questi sono stati raggiunti. 

Puoi dirmi il libro, il disco, il film e il piatto preferito?

Non leggo libri, guardo solo le immagini. Sono umorale, ad ogni modo apprezzo molto il disco Architettura sussurrante di Alessandro Mendini. Piatto spaghetti con le vongole, film Casper.

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